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ALEX LANGER
Nato in Sudtirolo/Alto Adige a Sterzing/Vipiteno. Giornalista, traduttore, insegnante, collabora fin da giovanissimo a riviste, associazioni, iniziative civiche.Dal ‘78 viene eletto per tre legislature in Consiglio provinciale (e nel contempo regionale) nelle liste Neue Linke/Nuova Sinistra, Alternativa per l’Altro Sudtirolo e Lista Verde Alternativa. Negli anni ’80 è tra i promotori del movimento politico dei Verdi in Italia e in Europa, che vede come forza innovativa e trasversale agli schieramenti tradizionali. Eletto deputato al Parlamento europeo nel ‘89 diventa presidente del neocostituito Gruppo Verde. S’impegna soprattutto per una politica estera di pace, per relazioni più giuste Nord-Sud ed Est/Ovest, per la conversione ecologica della società, dell’economia e degli stili di vita. Compie viaggi e missioni ufficiali in Israele, Brasile, Russia e Argentina, Albania ed Egitto, Romania e Bulgaria.Dopo la caduta del muro di Berlino aumenta progressivamente il suo impegno per cercare di contrastare il demone crescente dei nazionalismi. Sostiene le forze di conciliazione nei territori dell’ex Jugoslavia. Con il “Verona Forum” offre un tavolo di dialogo a centinaia di militanti della convivenza che si riuniscono a Verona, Strasburgo, Vienna, Bruxelles, Parigi, Tuzla, Skopje e Zagabria. Il 26 giugno 1995 si reca a Cannes con altri parlamentari europei per portare ai capi di stato e di governo un drammatico appello: “L’Europa muore o rinasce a Sarajevo”.Nel 1981 e 1991 rifiuta di aderire al censimento nominativo che rafforza la politica di divisione etnica nella sua terra. Con questo pretesto nel maggio ’95 viene escluso senza troppo scandalo dalla candidatura a sindaco di Bolzano. Il 26 giugno 1995 Langer partecipò a Cannes alle proteste contro l’inerzia dell’Europa di fronte alla guerra nei Balcani e lo stesso giorno scrisse il suo ultimo articolo, sempre sulla Bosnia, intitolato L’Europa muore o rinasce a Sarajevo. Sconvolto dal dramma della guerra, sofferente di Asma e depressione], il 3 luglio 1995 Langer si tolse la vita aPian dei Giullari, nei pressi diFirenze, impiccandosi a un albero di albicocche.
BIBLIOGRAFIA sul tema “UMANITA’ PLANETARIA. VERSO UN’EVOLUZIONE SPIRITUALE”
affrontano il tema della spiritualità. Con questa lista non suggerire Vi presentiamo qui alcuni libri, saggi o siti che vogliamo sostenere le opinioni degli autori, né trovare in libreria e sul web: degli strumenti di utilizzarli, ad avere informazioni, elaborare scelte o comportamenti ma solo presentare una panoramica non esaustiva di ciò che possiamo approfondimento che possono aiutare chiunque voglia pensieri ed opinioni personali.
LIBRI
BREVIARIO SPIRITUALE di Massimo Diana, 2023, BUR.
Il Breviario spirituale raccoglie trecentosessantacinque (e più) brani tratti dal patrimonio culturale e sapienziale del mondo, da Oriente a Occidente, per aiutarci durante l’anno a recuperare uno spazio di devozione personale, di colloquio con la nostra anima, di crescita e di condivisione comunitaria senza confini. Dalla tradizione cristiana, a cui sono dedicate sempre le giornate di domenica e lunedì, a quella gnostica, taoista e zen del martedì; dai brani della religione induista il mercoledì a quelli del buddhismo il giovedì, per chiudere il venerdì e il sabato con le parole sacre dell’Islam e dell’ebraismo. Al termine dell’anno viene dato conto anche delle maggiori festività del calendario interreligioso, il punto finale di un percorso che intende mostrare le somiglianze, invece delle differenze, e stimolare percorsi che superino i confini culturali e religiosi. Un libro che è strumento e occasione per riconoscere il bisogno spirituale che accomuna tutta l’umanità, che ci avvicina e ci rende fratelli.
DESTINAZIONE SPERANZA di Vito Mancuso, 2024, Garzanti.
In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.
A PROPOSITO DEL SENSO DELLA VITA di Vito Mancuso, 2021, Garzanti.
In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.
Sappiamo alla perfezione cosa vogliamo avere – ricchezza, piacere, potere – ma non sappiamo più chi vogliamo essere. Nella grave crisi in cui siamo immersi, necessitiamo continuamente di avversari per definire le nostre identità, e spesso ci scopriamo nemici addirittura di noi stessi, in una sorta di permanente guerra interiore. La filosofia di Vito Mancuso è un’àncora preziosa in questi tempi difficili: rinnovando in noi il desiderio di antiche riflessioni, ci indica la strada per risalire alle radici profonde della nostra coscienza, e ci insegna come il senso e la direzione della nostra vita su questa
Terra vadano ricostruiti a piccoli passi, giorno dopo giorno, nella consapevolezza di trovarci al cospetto di qualcosa di più importante di noi stessi. Solo così sapremo entrare in armonia con la logica che determina il nostro cammino e amare quella semplicità naturale dentro di noi che è il vero segreto per una vita degna, una vita che vale la pena vivere, una vita autentica.
RIDERE DEGLI DÈI, RIDERE CON GLI DÈI. L’umorismo teologico di Massimo Raveri, Maurizio Bettini, Francesco Remotti, 2020, Il Mulino.
“Scherza con i fanti, lascia stare i santi…”, ovvero sacro e profano non vanno mescolati. Ma è sempre vero? Ebraismo, cristianesimo e islam escludono che si possa ridere di Dio. Il monoteismo non ride. Originata da vignette che deridevano Allah, la strage di «Charlie Hebdo» è lì a ricordarcelo. Vi sono però religioni che danno spazio allo scherzo e alla comicità, in cui gli dèi ridono e anche gli uomini possono e sanno ridere degli dèi: sono le joking religions. Ponendole a raffronto con i tre monoteismi abramitici gli autori raccontano queste «religioni umoristiche»: il politeismo del mondo classico, le religioni orientali e in particolare del Giappone, le «religioni senza nome» dell’Africa e del Nordamerica. Desacralizzando gli dèi esse li avvicinano agli uomini e per ciò stesso, al contrario dei monoteismi di per sé esclusivi, sono inclusive e aperte ai valori della convivenza
CARALUCE. Atlante dei paesi invisibili di Franco Arminio, 2025, Rizzoli.
La realtà non ha confini. Ci sono vie di fuga ovunque: la via del cielo, la via di un bacio, la via che segue il volo di una mosca. La via misteriosa che conduce agli universi intorno al nostro. I paesi invisibili di questo Atlante nascono ai confini del mondo che conosciamo, impercettibili strappi che raccontano la letizia e la bontà dell’immaginazione, e che rispondono a un bisogno profondo, una fame di spazi dove sentirsi attraversati dalla scossa della fantasia. Accade, in queste pagine, di trovarsi in un paese dove si accendono sigarette con i lampi oppure in un paese poggiato su una mandria di cavalli o in uno sbadiglio. Non c’è un solo paese in cui non vorremmo abitare almeno un giorno, contenti di dimenticare per un attimo la mestizia del tempo presente, delle cose inchiodate a un realismo malato, che relega l’immaginazione tra i giochi senza conseguenze. È lo scatto nell’impensato, invece, a darci lo slancio per andare avanti. Andiamo a cercare paesi e paesaggi, quelli che ci sono e quelli che solo lo stupore può trovare. In queste pagine pervase da una luce che cura, Franco Arminio ha disegnato una mappa di luoghi che appartengono a tutti proprio perché nessuno li ha mai abitati. E con la voce di chi sa inventare mondi provvisori e cangianti ha composto un libro che è un importante esito letterario del suo originale lavoro di poeta e paesologo.
LA CURA DELLO SGUARDO. Nuova farmacia poetica di Franco Arminio, 2024, Bompiani.
Percorrendo l’Italia palmo a palmo, nella sua paziente auscultazione del mondo, già da tempo Franco Arminio registrava una epidemia in corso: quella dell’“autismo corale”, che ci vede rinchiusi dietro i nostri piccoli schermi, impegnati in una comunicazione che ha perso ardore e vitalità. In questo libro il poeta torna a donarci le sue parole come fiaccole per illuminare il presente e ci offre il suo stesso corpo come testimonianza, come repertorio di tentativi e rimedi. Sono pagine fitte come gli scaffali di un antico speziale, allineano racconti visionari accanto a vere e proprie orazioni civili, che pongono domande e chiedono risposte con vibrante ostinazione. La cura invocata passa sempre attraverso una lingua che si fa strumento di conoscenza, alla ricerca di una comunicazione, di un senso condiviso, di quella intima vicinanza della quale abbiamo tutti più che mai bisogno.
L’INFINITO SENZA FARCI CASO di Franco Arminio, 2024, Bompiani.
“Io non so che cosa sia l’amore. So cosa sono le intimità provvisorie. Non pensate a godimenti fuggitivi, a divagazioni non matrimoniali. Solo una visione vecchia di noi stessi e degli altri ci può far pensare all’amore come a una cosa che prima non c’è e poi compare e poi finisce. A me sembra che ci siano parti di noi che sono sempre in amore e altre che sono in fuga, sepolte e irraggiungibili. Ogni incontro bello, ogni intimità attinge a un giacimento mitico e poetico del quale dobbiamo smettere di aver paura. L’amore è una dimensione intimamente locale, si svolge sempre in un luogo ed è inedito ogni suo gesto. Il luogo dell’amore è il corpo. Corpo che diventa foglia, albero, paesaggio. Corpo che fa ombra e fa luce, corpo assoluto e cordiale, per un’ora o per mezzo secolo. Riconoscere questa specificità dell’amore è una forma di resistenza alla globalizzazione delle emozioni, alla dispersione dell’intensità. Il corpo amoroso ci richiama alla vita da vicino, al suo sapore locale, preciso.” Le poesie di Franco Arminio sono il resoconto quieto e febbrile di un cammino umanissimo; eppure, percorso dall’anelito a qualcosa di più grande. La parola poetica diventa rivelazione di una scintilla divina tra le nostre mani e canta un amore che forse non ci salva, ma senza il quale saremmo soli in balia del tempo che scorre.
DONNE CHE ESPLORANO IL DIVINO di Erica Bassani, 2024, Terranuova.
Cosa significa essere una donna che indaga il mistero, oggi? Come raccontiamo, noi donne, l’interiorità e i suoi paesaggi? Quali antiche ferite portiamo, inconsapevoli, nei nostri corpi? Sono queste alcune delle domande affrontate in questo libro potente. L’esito è un discorso corale interreligioso, intessuto dalle parole e dalle vite di 9 maestre che riflettono sul rapporto tra femminile e divino, sull’interiorità, la rinascita e la liberazione. Il libro è inserito in un progetto più ampio di ricerca e divulgazione delle guide spirituali femminili, dal titolo
«Women awakening project 2024».
LA SFIDA DELL’UNICITA’. Come diventare ciò che si è di Alberto Lolli, Sergio Massironi e Silvano Petrosino, 2018, San Paolo Edizioni.
«Il workshop “La sfida dell’Unicità. Come diventare ciò che si è- è una fortunata sperimentazione nata dall’incontro di tre amici che si sono da subito riconosciuti nel bisogno di condividere la passione educativa. L’urgenza di ripensare e l’affetto per i giovani hanno fatto il resto. A fondamento di tutto, dunque, il desiderio di trovare linguaggi capaci di interpretare il vissuto e raccontare la vita nelle sue dinamiche condivise e profonde, che Silvano Petrosino nel suo testo enuncia come “Leggi dell’umano-; e ancora, la voglia di raccogliere la sfida per costruire insieme nuove parabole che con efficacia sappiano stimolare la riflessione ecclesiale, come Sergio Massironi sa abilmente sintetizzare, accogliendo e accendendo interrogativi»(dall’Avvio di Alberto Lolli). Questo libro è, dunque, la sintesi di un laboratorio a più voci, il cui senso profondo è duplice: rintracciare un metodo di pensiero che possa appassionare i giovani di oggi e fornire un prototipo di lavoro con gli stessi, sperimentando una nuova strada educativa. Un testo per tutti coloro che operano nell’ambito della formazione.
ACCORGERSI DI ESSERE VIVI. Breviario per chi ha perso la via di Guidalberto Bormolini, Ponte alle grazie.
«Il materialismo brutale e nichilista in cui siamo immersi non solo accentua le ingiustizie sociali e danneggia la salute del pianeta, ma è anche un’implacabile assicurazione sull’infelicità: le nazioni più avanzate economicamente sono piene di depressione e solitudine». Presi da un mondo frenetico e competitivo, ci dimentichiamo di essere vivi. In questo libro, Franco Arminio e Guidalberto Bormolini cercano di tracciare un sentiero che vada in direzione contraria: una terapia della parola come risorsa antica e a disposizione di tutti, per chi desidera ritrovare un senso di comunione più ampio e profondo con l’umanità. Imparare dalla sofferenza, fare nuove tutte le cose, prendere il volo, cogliere la meraviglia: in ogni breve capitolo di questo saggio, il ragionare poetico di Arminio si interseca con le riflessioni in prosa di Bormolini, dando vita a un testo denso di spiritualità e poesia, che cura l’anima e aiuta a ritrovare il senso perduto. Con uno stile lirico e coinvolgente allo stesso tempo, i due autori ci guidano in un viaggio alla scoperta non tanto del mondo, ma di noi stessi nel mondo.
LA VERA RICCHEZZA. Lezioni di economia e spiritualità di Guidalberto Bormolini, Ponte alle grazie.
L’umanità ha sete di Infinito, ma purtroppo cerca di saziare questa sete accumulando denaro e risorse economiche, oggetti, prodotti. Oggetti infiniti che non riescono a saziare quella fame e quella sete, anzi. La alimentano di un’insoddisfazione che crea un atteggiamento rapace verso gli altri e verso le risorse del Pianeta. La ricchezza visibile è una falsa ricchezza perché non nutre la felicità del cuore. E se fosse giunto il tempo di dare ascolto ai richiami dei sapienti appartenenti a tante filosofie e spiritualità? Che questo tempo sia giunto è provato dal fatto che oggi la maggior parte degli studi sulla felicità condotta da economisti sembrano confermare le parole dei maestri spirituali di ogni tempo: accumulare beni materiali non garantisce la felicità mentre custodire e condividere ricchezze interiori riempie di senso e di bellezza la vita propria e delle comunità cui si appartiene. Guidalberto Bormolini dà voce in questo saggio alla sapienza di mistici, monaci e poeti che sanno farci intuire che cosa sia la vera ricchezza: ciò che è divino, invisibile, sepolto nella nostra interiorità eppure accessibile. Come scriveva Angelo Silesio: «La ricchezza deve essere in te; ciò che non hai in te, fosse anche il mondo intero, ti è solo di peso».
L’ARTE DELLA MEDITAZIONE. Meditare per respirare con l’infinito di Guidalberto Bormolini, Ponte alle grazie.
Vorrei soprattutto che alla fine del percorso possiate penetrare il mistero della meditazione. Anche se dopo la lettura resterà comunque misteriosa, l’averla incontrata attraverso queste pagine la renderà un mistero più familiare, ma soprattutto capace di dare un senso a una vita che sempre più per le moltitudini sta diventando priva di senso, priva di passione, priva della possibilità di vivere un amore assoluto». La meditazione rappresenta la strada attraverso cui ciascuno di noi può provare a ricercare quella condizione primigenia, a dare una direzione alla nostalgia dell’Infinito e percorrere una ‘scala fra Cielo e terra’. L’autore ci accompagna in un affascinante pellegrinaggio attraverso esperienze personali e intime, citazioni di sapienti di ogni epoca e provenienza e suggestioni per avvicinarci a un’esperienza che parte dal desiderio di Infinito e si compie danzando e respirando con l’Infinito. Scopriremo le sorprendenti affinità fra le vie mistiche delle diverse religioni – cristianesimo, ebraismo, islam, buddhismo – e gli interscambi che sono avvenuti nel corso dei secoli fra i ricercatori della spiritualità, nonché gli effetti che questa pratica porta nel nostro corpo, nella nostra psiche e nel nostro spirito.
IL TEMPO DALLA MIA PARTE di Mohamed Ba, 2014, San Paolo Edizioni
Da anni la siccità non lascia tregua. Nessuna goccia di pioggia ammorbidisce il terreno secco della mitica Jolof, terra africana densa di racconti e incrocio di popoli. Poco più che ragazzino, Amed si vede affidare una missione importante: dovrà partire per l’Occidente alla ricerca del tamburo magico, capace di invocare la pioggia e interrompere l’arsura. Il cielo non lascia altra speranza, ma Amed non è il primo a partire: un gruppo di giovani ha tentato l’impresa e non ha mai fatto ritorno. Tra Francia e Italia, tra momenti spassosi e altri di intensa drammaticità, questa vicenda si legherà a doppio filo ai problemi della convivenza tra popoli diversi, fino a costituire una vera e propria fiaba di riconciliazione.
TERRA DEL TRAMONTO. Saggio sulla transizione di Ernesto Balducci, 2005, Giunti.
Questa opera di Ernesto Balducci rappresenta il suo testamento culturale e al contempo, per l’ampio respiro
che la caratterizza, un vero manifesto per l’età “postmoderna”. Il volume che si pone in continuazione idealecon il Terzo Millennio e con il più recente l’uomo planetario, rappresenta una precisa e attenta analisi degli
esiti della modernità e della sua crisi, svolta da Balducci senza cedimenti apocalittici o tentazioni consolatorie,
ma con un rigoroso ricorso alla ragione critica messa a confronto con gli accadimenti e le sfide epocali cui sono
chiamate a cimentarsi oggi le culture, le religioni e le chiese.
UOMO PLANETARIO. Etica laica e fedi religiose sul crinale apocalittico di Ernesto Balducci, Gabrielli Editore. Nuova edizione di uno dei libri più rappresentativi del pensiero di Ernesto Balducci, curata da Pietro Domenico Giovannoni con la prefazione di Mons. Gherardo Gambelli, Arcivescovo di Firenze. «Come non concordare con Balducci – scrive l’Arcivescovo – sulla necessità che ogni fede religiosa si metta da una parte in condizione di sincera autocritica e dall’altra in autentico dialogo con le altre tradizioni religiose? Come non mettersi con Balducci in cammino nella costruzione di un’etica planetaria in cui ogni fede religiosa contribuisca con la sua ricchezza specifica di verità e di amore alla costruzione di quell’uomo planetario che Dio aspetta con ansia e trepidazione?»
IDEALI E REALTA’ DELL’ISLAM di Seyyed Hossein Nasr
Da un punto di vista rigorosamente tradizionale, ma con un linguaggio semplice e accessibile, Ideali e realtà dell’Islam consente al lettore occidentale di immergersi, dall’interno, nella spiritualità islamica, nel suo complesso e sfaccettato universo di sensibilità e specificità
MAN AND NATURE. The spiritual Crisi in Modern Man di Seyyed Hossein Nasr
This is a spiritual tour de force which explores the relationship between Man and Nature as found in Taoism, Hinduism, Buddhism, Christianity and Islam, particularly its Sufi dimension.
ISLAM DES LUMIERES. L’illuminismo spirituale del terzo millennio, di Abdessamd Belhaj
Esiste una terza via oltre il conflitto tra religione e secolarizzazione? “Islam des Lumières” propone una riflessione sulle posizioni di alcuni importanti filosofi musulmani che considerano il rapporto dell’islam con il presente attraverso gli strumenti scientifici delle scienze umane e sociali. L’Islam des Lumières rappresenta la prospettiva di filosofi e intellettuali musulmani sulla complessa questione del rapporto tra islam e contemporaneità. Questo volume ne presenta le linee essenziali con l’intento di proporre al dibattito contemporaneo la possibilità di percorsi teorici per l’espressione di un umanesimo musulmano impegnato in un fecondo dialogo culturale con l’Occidente. Un’opportunità in grado di rappresentare da entrambe le parti l’occasione, impensata sino ad oggi, di individuare altre prospettive di vivere oltre la religione e oltre Dio, ma non senza i valori, e la saggezza, di antiche e nuove forme di spiritualità. Postfazione di Abdennour Bidar.
INCARNAZIONE DI DIO. Introduzione al Pensiero teologico di Hegel, prolegomeni ad una futura cristologia di Hans Kung, 2025, Queriniana.
Questo fitto volume di Hans Küng viene ora riproposto in una versione aumentata, che include una nuova Introduzione e quattro capitoli inediti in italiano. Il celebre teologo si propone qui un duplice scopo: fornire un contributo sistematico alla riflessione cristologica e offrire una chiave di lettura teologica della filosofia di Hegel, inserendola in un dialogo stimolante con la tradizione cristiana. Nello sviluppare considerazioni rigorose e documentate, inoltre, Küng conduce il lettore a ripercorrere le tappe cruciali della propria formazione filosofica, dalla Neoscolastica tomista all’Idealismo hegeliano, fino alle inquietudini esistenziali di Sartre. Ampliato e rinnovato, questo volume si conferma così essere un punto di riferimento per gli studiosi di teologia e di filosofia, perché offre un’analisi critica e al contempo costruttiva delle categorie speculative che hanno segnato la modernità teologica e del loro impatto sulla riflessione cristiana contemporanea. L’opera di Küng continua a rappresentare una lettura imprescindibile per il dibattito su fede, ragione e storia, non da ultimo per la prospettiva interdisciplinare adottata dall’autore.
CIO’ CHE CREDO di Hans Kung, 2010, Rizzoli.
Verso la fede cieca, e verso l’amore cieco, ho nutrito e nutro sospetti fin dai tempi in cui studiavo a Roma.” Questa diffidenza nei confronti di ogni assolutismo ha sempre guidato Hans Küng, il più critico tra i teologi cattolici, il rivoluzionario che ha detto sì alla pillola e no all’infallibilità papale. È possibile oggi, si chiede, credere in una religione? Oppure la complessità del mondo contemporaneo ci spinge sempre più verso un’etica globale, condivisa e condivisibile da tutti? Per illustrare le sue risposte a queste domande universali, Hans Küng ripercorre i momenti fondamentali della propria esistenza. Dai dubbi del periodo universitario ai dissidi con le gerarchle ecclesiastiche negli anni Settanta, dall’impegno volto a favorire il dialogo interconfessionale al conferimento nel 2008 della medaglia d’oro Otto Hahn per la pace, le tappe di questo itinerario esemplaretoccano alcuni tra i temi caldi della nostra epoca: il multiculturalismo, la natura contraddittoria della libertà, la delicata relazione tra morale e ricerca scientifica, la necessità di superare i limiti angusti dell’intolleranza religiosa. Questo libro racconta l’avventura affascinante di una ricerca personale instancabile e coraggiosa. Scagliandosi contro il nichilismo di troppi pensatori moderni, Küng accompagna il lettore In una straordinaria ascesa spirituale, alla ricerca di una nuova prospettiva fondata sull’amore, la consapevolezza di sé e il rispetto del diverso.
CREDO. La fede, la Chiesa e l’uomo contemporaneo di Hans Kung, 2003, Rizzoli.
In questo saggio, il teologo Küng va al cuore di alcune questioni fondamentali del cristianesimo: la filiazione divina, la nascita verginale, la discesa agli inferi, la resurrezione, l’ascensione al cielo. Il teologo, in un percorso di ricerca rivolto al credente ma anche al non credente, costruisce un dialogo pieno di provocazioni e stimoli al cui fascino difficilmente l’uomo contemporaneo può sottrarsi. Quanti ancora si riconoscono nella tradizionale professione di fede cristiana? Molti si dicono religiosi, ma non cristiani; altri si dicono cristiani, ma non membri della Chiesa. Eppure, le vivaci discussioni intorno a singole asserzioni tradizionali della fede destano interesse nell’intera società e mostrano quanto poco risolte siano le antiche questioni di fondo. Hans Küng presenta la sua ricerca storico-critica sul Credo, l’originaria professione di fede cristiana, e propone un’interpretazione degli articoli tradizionali che è insieme attuale e attenta alle origini, rivolta al credente come al non credente, e che assume forma di un dialogo, fitto di domande e provocazioni, fra l’autore stesso e l’uomo contemporaneo. Una grande riflessione di uno dei maggiori e discussi teologi di oggi sulla validità del simbolo per eccellenza della fede cristiana, espressione delle verità rivelate dal Cristo, dagli apostoli e dalla Chiesa.
DIO ESISTE? Di Hans Kung, 2012, Campo dei Fiori.
Dio esiste? è un viaggio dell’intelligenza e del sentimento tra filosofi, teologi, psicanalisti, scienziati e i loro mille punti interrogativi, raccontati, spiegati e discussi da uno dei più grandi teologi del nostro tempo. Accettando la sfida posta dall’ateismo, Küng non si sottrae al colossale compito di “rendere conto” della fede in Dio: Dio esiste e anche noi uomini del XXI secolo possiamo credervi in modo razionale. Ripercorrendo la storia del pensiero moderno (da Descartes a Pascal, da Spinoza a Kant, da Hegel a Marx, da Nietzsche a Freud sino ai filosofi del linguaggio e ai teologi, da Karl Barth a Teilhard de Chardin), Küng offre una delle più alte proposte di connubio tra fede e ragione, tra scienza e religione. Pubblicato nel 1978 e diventato subito un bestseller mondiale, questo mirabile saggio di Hans Küng è sempre più attuale.
IL POSTO DELL’UOMO NELLA NATURA di Teillard De Chardin, 2011, Jaca Book.
Si tratta, appunto, di una sintesi del pensatore francese che traccia il cammino evolutivo con efficacia ancora oggi straordinaria. Il lavoro inizia chiarendo il posto e il significato della Vita nell’Universo; segue lo sviluppo della Biosfera, in essa appare l’uomo con l’espandersi della Riflessione e si forma così la Noosfera. Come la fisica tende a vedere una sorta di avvenimento atomico primitivo, la biologia, “estrapolata all’estremo (e questa volta in avanti), ci conduce a un’ipotesi analoga: quella di un Punto Focale universale (che ho chiamato Omega) non più di esteriorizzazione e di espansione fisiche, ma di interiorizzazione psichica – nel quale la Noosfera terrestre in via di concentrazione (attraverso la complessificazione) sembra destinata a finire tra qualche milione di anni. Spettacolo notevole, certo, quello di un Universo fusiforme, chiuso alle due estremità (all’indietro e in avanti) da due sommità d’inversa natura”. Questo volume ci apre orizzonti che dialogano necessariamente, oltre che con la biologia, con le scienze umane e la filosofia.” Prefazione di Jean Piveteau.
LA MESSA SUL MONDO di Teillard De Chardin, 1990, Queriniana.
Impossibilitato a ‘dire’ la Messa, trovandosi Teilhard in pieno deserto, in quel giorno il gesuita ne ha celebrato il contenuto umano prendendo come dimensione della sua patena ‘Il cerchio infinito delle Cose’. Il testo è stato composto dal padre Teilhard de Chardin in Cina, nella solitudine del deserto degli Ordos nel 1923.
IL FENOMENO UMANO di Teillard De Chardin, 2024, Queriniana
Se osservassimo il cielo stellato con l’ausilio di un telescopio e con la guida di un esperto astronomo ci invaderebbe un sentimento di stupore. Affondare lo sguardo della mente in tutta la dimensione spazio- temporale dell’universo accompagnati da Pierre Teilhard de Chardin dona una sensazione altrettanto straordinaria. È un viaggio entusiasmante alla ricerca delle nostre più lontane origini, per individuare le tenui tracce che portano all’Uomo. E, soprattutto, per capire se l’intero moto evolutivo abbia una direzione privilegiata e miri a un ulteriore, fecondo sviluppo. Teilhard de Chardin prende in considerazione la totalità del fenomeno: non solo l’Uomo come espressione ultima della materia altamente organizzata, ma anche l’Uomo che mira a prolungare l’evoluzione nel «più essere» e nello spirituale. È una affascinante concezione unitaria dell’avventura umana inserita nell’avventura dell’universo: una visione altamente incoraggiante.
SOGNI DEL FIUME di Chandra Candiani, 2022, Einaudi
Quindici storie che formano un’educazione sentimentale e ci parlano di solitudine e fame d’amore. Di vita che scorre incessante. Da piccola Chandra Candiani faceva un gioco: vedere quante più cose insignificanti ci fossero in una stanza, sul tram, in una via e accoglierle tutte in uno sguardo, sorridendogli. Si trattava di oggetti, animali, bambini senza niente di speciale, considerati dagli altri insignificanti. Così Candiani, divenuta grande, ha deciso di invitarli nelle sue fiabe e li ha lasciati parlare. Soprattutto ha dato una storia a chi di solito una storia non ce l’ha. Una bambina talmente innamorata di un fiume da desiderare soltanto di corrergli accanto fino al mare. Un usignolo malinconico che nessuno vuole, perché nessuno vuole conoscere la tristezza del cuore. Una rosa che non credeva piú nel vento, ma che proprio grazie al vento riesce a risorgere. Una musica felice scesa sulla terra per un bambino troppo strano. Una pattumiera che racconta ai suoi ospiti, noccioli di frutta, cartacce, lische di pesce, quanto la loro vita sia stata importante. È la solitudine il filo rosso che lega insieme queste quindici storie, eppure in ciascun personaggio echeggia fortissimo il desiderio vivido di essere parte del tutto, di costruire un legame seppure sottile con gli altri, di gridare in silenzio la fame d’amore che li attraversa. Un amore semplice, intrecciato ai piccoli dettagli, alla minimalità dell’esistenza, ai suoni che popolano le campagne, le città; un amore per una vita minima che chiede timidamente di essere vista, ascoltata, osservata nella sua linfa intima.
I VISITATORI CELESTI di Chandra Candiani, 2024, Einaudi
I visitatori celesti sono quattro figure che portano un messaggio: non si scappa dall’invecchiare, dall’ammalarsi, dal morire, ma c’è una Via, opposta all’oblio, che nell’affrontarli trascende il danno e la sofferenza. Per questo sono detti «messaggeri», perché portano notizia bruciante, messaggio che risveglia, e «celesti» perché non si limitano a rivelare l’ineluttabilità delle sfide radicali della vita, ma ci aprono anche la soglia di significati altrimenti ignorati: significati celesti, che vengono da un al di là della condizione rassicurante e confortante in cui di continuo ci rintaniamo, a causa dell’angoscia in cui la finitudine e il dolore ci gettano. Nelle parole incantate di Chandra Candiani: «Queste parole sono il goffo tentativo di tradurre in linguaggio un sorriso. Quel sorriso accoglie tutto, anche i danni più crudeli, senza enfatizzare e personalizzare, e consegna l’altro, senza che nemmeno se ne accorga, alla vocazione della non-violenza».
QUESTO IMMENSO NON SAPERE. Conversazioni con alberi, animali e cuore umano di Chandra Candiani, 2021, Einaudi.
Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo. Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura. Questo è un libro disordinato. E l’autrice ha scelto di lasciarlo cosí. «Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse è l’andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l’intenzione di essere volatile o l’aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere cosí come si è seguendo un filo illogico di stare al mondo». Ognuno di noi nel momento in cui accetta di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale
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Cristian%C9%99%20a%20chi%3F,e%20femminismo%20nelle%20diverse%20tradizioni.
TUTTO CAMBIA di Sarah Savioli, 2021, Feltrinelli, età di lettura: dai 6 anni.
Una breve storia per primi lettori nello spirito di Alice nel Paese delle Meraviglie che affronta il tema del cambiamento. Un invito ai più piccoli ad accogliere con coraggio e curiosità ciò che non ci aspettavamo accadesse. «Un mattino, Martina si svegliò pensando che iniziasse una giornata come le altre. Lavò la faccia, si guardò allo specchioe scoprì che i suoi capelli corti, rossi e ricci nella notte erano diventati lunghi, neri e lisci come spaghetti.» Ben presto la protagonista capisce che quello non è l’unico prodigio di quel giorno perché, oltre ai suoi capelli, anche le cose intorno a lei iniziano a cambiare velocemente. La strada davanti a casa da dritta e liscia diventa tutta curve e buche, la cartella si solleva dalle sue spalle e si mette a volare leggera come un palloncino e persino la scuola si rimpicciolisce fino a diventare piccola come una scatola di scarpe! Martina non si demoralizza, ma cerca di adattarsi e guardare con curiosità il mondo che non sta fermo un momento, trovando sempre soluzioni nuove, fino a quando, cambiamento dopo cambiamento, tutto riprende una giusta proporzione e la giornata di Martina finalmente può cominciare.
FILOMINI
IL CANE DI DIOGENE di Alice Brière-Haquet e Kazuko Matt
IL PORCOSPINO DI SCHOPENHAUER Alice Brière-Haquet e Oliver Philipponneau
L’ANATRA DI WITTGENSTEIN Alice Brière-Haquet e Loïc Gaume
LA FARFALLA DI ZHUĀNGZĬ (CHUANG TZU) Alice Brière-Haquet e Raphaele Enjary / Fatatrac
I FILO MINI (lo suggerisce la parola) contengono una filosofia piccola piccola sia nel formato che nelle parole: brevi storie che sono state tramandate da grandi pensatori. Colorati e maneggevoli, i PICCOLI Filomini di Fatatrac accolgono i più GRANDI pensatori della storia che hanno ancora molto da dire! Storie semplici ma profonde, “pillole” di filosofia che possono essere usate come spunti per un pensiero critico. Diogene (il grande filosofo greco) si domandava: “Cosa può chiedere un cane ad un re? Cosa può offrire un re a un animale che già possiede la libertà?”. Schopenhauer (il filosofo tedesco considerato uno dei maggiori “pensatori” del XIX secolo) invece si interrogava sulle abitudini dei porcospini che, secondo lui, rispecchiavano quelle umane… aculei compresi! Wittgenstein (il filosofo e logico austriaco) poi ci insegna ancora oggi a vedere la realtà da punti di vista differenti, mentre Zhuāngzǐ (filosofo cinese) scivola direttamente nei suoi sogni e si chiede: “Se un uomo sogna una farfalla la sta sognando veramente o è la farfalla a sognare lui?”. Sembrano concetti difficili da assorbire, ma in realtà sono pensieri che lavorano su tanti livelli dal più semplice, sottolineato dalle immagini, al più complesso, che costringe a guardare la realtà con occhi curiosi. Il progetto Filomini rende accessibile la filosofia anche ai bambini più piccoli, perché non è mai troppo presto per farsi delle domande!
LA BAMBINA DI VETRO, di Beatrice Alemagna, Topipittori, età di lettura dai 5 anni.
Questa storia, pubblicata per la prima volta in Francia nel 2002, è stata ispirata da Giacomo di cristallo di Gianni Rodari. Gisèle, la protagonista del libro, così trasparente da mostrare a tutti i propri pensieri, a differenza di Giacomo non viene messa in prigione, ma esclusa e costretta a vagare per il mondo alla ricerca di una casa.La bambina di vetro, scrive Beatrice Alemagna, non “parla di quanto sia potente la verità, ma di fiducia in se stessi e di coraggio”. Doti che tutti coloro che lottano per la vita non dovrebbero mai perdere.
L’OMINO E DIO, di Kitty Crowther, 2011, Topipittori, età di lettura dai 5 anni.
Una mattina, Omino fa la sua passeggiata. Ai bordi del sentiero, incontra una cosa. «Non aver paura», dice la cosa. Si fa presto a dire…, pensa l’omino. «Chi sei?» domanda educatamente. «Sono Dio» «Sei Dio? Il DIO? Non ti immaginavo assolutamente così.» Ha inizio così il dialogo fra Omino e Dio. Intorno a loro, una natura animata dal soffio vitale che trascorre in ogni cosa. Sotto gli occhi del lettore, la bellezza del creato si tinge dello splendore della presenza divina. Finché, al termine della giornata, viene il momento degli addii: Omino e Dio si lasciano. Ognuno per tornare ai propri luoghi, pieno del mistero insondabile dell’incontro con l’altro.
VEDERE IL GIORNO di Emma Giuliani, 2014, Timpetill, Età di lettura: da 4 anni.
<<Venire al mondo, nel vasto universo. Vivere grazie al calore degli altri…>> Vedere il giorno è un inno alla gioia e alla bellezza della vita. Con un testo tra i più semplici e poetici che siano mai stati scritti, fa luce sulla forza, fragilità e bellezza dell’esistenza.
Di seguito troverete i materiali per i lavori della domenica mattina.